Barracuda Rock: Selector #1

Barracuda Rock: Selector #1

Ogni settimana sette canzoni nuove o recenti da ascoltare

SAULT Fight for Love: se non avete mai sentito nominare i SAULT (rigorosamente scritto maiuscolo), non preoccupatevi. Il trio britannico è attivo dal 2019 ma non ha mai suonato dal vivo, concesso interviste o rilasciato un video che accompagnasse le loro produzioni. Detto questo Fight for Love con il suo incedere morbido è il pezzo perfetto per iniziare la settimana al giusto passo.

Shiva Take 4: Milano Ovest come South Central Los Angeles o una banlieue parigina? Più o meno, fatto sta che Shiva ci propone la sua interpretazione di quello che una volta veniva chiamato gangsta rap e oggi è catalogato alla voce trap. Provare a capire come King Kong posa fare rima con Louis Vuitton vi aprirà a nuovi orizzonti, musicali e non solo.

Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Pigs Mr Medicine: no, non è un errore di battitura, il nome della band è proprio quello. Questi cinque mattacchioni arrivano da Newcastle e il loro senso dell’umorismo si limita alla reiterazione della parola ‘maiali’. Il suono proposto, invece, è oscuro e minaccioso e i due minuti e mezzo scarsi di Mr Medicine sembrano arrivare direttamente dal 1972 o giù di lì.

Kae Tempest, Kojey Radical Move Rework: volete avere un’idea di come suona la musica contemporanea? Due dei nomi più interessanti della scena inglese ve ne forniscono un buon esempio con Move Rework. Ritmi ovattati, un tappeto sonoro che muta e si evolve e testi che trasudano disagio e poesia.

Fever Ray Carbon Dioxide: dall’Inghilterra alla Svezia, dove Karin Dreijer continua a ridefinire il concetto di electro-pop. Senza il fratello Olof, insieme al quale a inizio anni duemila ha scritto la storia della musica elettronica europea con lo pseudonimo The Knife, Karin gioca con melodie e testi intimisti senza rinunciare a farci muovere i piedi a ritmo.

Stormzy Firebabe: c’è chi sostiene che l’hip hop sia un genere strutturalmente inadatto a produrre canzoni tristi, di quelle tutte cuori spezzati che non trovano pace. Stormzy, radici ghanesi trapiantate a Londra, offre la controprova in grado di convincere gli scettici. Da ascoltare come colonna sonora per momenti romantici oppure in solitudine, per esercitare il diritto alla malinconia autunnale.

Quicksand Felìz: i Quicksand, leggende della scena post-hardcore newyorkese, sono in giro dal 1990 e, nonostante diverse pause di riflessione susseguitesi nel corso del tempo, si difendono ancora piuttosto bene. Forse perché non hanno mai davvero rinunciato alla lora identità musicale per sperimentare soluzioni nuove. Felìz è la conferma che si possono ancora scrivere ottime canzoni basandosi solo su chitarra, basso, batteria e voce, a patto di saperlo fare.

https://open.spotify.com/playlist/2sFz0FX6nbLZByCMcs4xRU?si=7509f010dc3948e9

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