BARRACUDA ROCK: SELECTOR #5

BARRACUDA ROCK: SELECTOR #5

Crosses Holier: che Chino Moreno fosse innamorato del suono elettro-pop anni ottanta non è certo un mistero. Qui, insieme ai compari Shaun Lopez e Chuck Doom, ritorna con il progetto parallelo in cui può dare sfogo a quella passione. Niente chitarre taglienti o allucinazioni hardcore, marchio di fabbrica dei Deftones che Moreno guida da ormai più di un quarto di secolo, bensì melodie ruffiane che ricordano i Duran Duran e i loro tanti epigoni.

Sam Fender Little Bull Of Bilthe: di Sam Fender si sono dette e scritte molte cose. Qualcuno lo considera la nuova promessa del rock cantautoriale, altri lo ritengono un fenomeno creato a tavolino dalla casa discografico. Resta il fatto che il ragazzo di North Shields, piccola cittadina del profondo nord inglese, non ha ancora trent’anni ma dimostra una maturità strabiliante dal punto di vista della capacità di scrittura. Little Bull Of Blithe, pezzo inedito che va ad arricchire la versione deluxe del suo secondo album Seventeen Going Under, unisce semplicità a una cospicua dose di pathos. Canzone consigliata per i momenti di malinconia pre-natalizia.

SZA Nobody Gets Me: a proposito di talenti naturali, Solàna Imani Rowe, in arte SZA, ha alle spalle collaborazioni che vanno da Kendrick Lamar a Rihanna, da Justin Timberlake a Lorde. In Nobody Gets Me si parla di problemi di cuore e notti solitarie nei grandi spazi del New Jersey, dove l’autrice è cresciuta. SOS, il suo secondo disco solista appena sfornato, offre anche molto altro, sia a livello di suoni che di tematiche trattate.

Benjamin Clementine Residue: proseguiamo con la carrellata di talenti. Rispetto a Fender e SZA Benjamin Clementine opera ad un livello di sofisticatezza decisamente più alto, tra poesia e sperimentazioni sonore, e tuttavia riesce a creare musica orecchiabile. Residue apre And I Have Been, il terzo album arrivato a cinque anni di distanza dal precedente I Tell A Fly ed è un ascolto consigliatissimo a chi ama le storie complicate, come quella personale di Clementine, e le melodie raffinate.

Lana Del Rey Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd: Lana Del Rey non ha certo bisogno di presentazioni perché è molto semplicemente una delle star più acclamate dell’ultimo decennio. Ed essere una delle star più acclamate dell’ultimo decennio significa potersi permettere di pubblicare a sorpresa la title track del nuovo album con quattro mesi d’anticipo. Arrivata alla soglia della prova in studio numero nove, l’autrice di Young and Beautiful e Summertime Sadness non sembra aver smarrito la capacità di regalare canzoni pop in grado di ammaliare al primo ascolto che però si accompagnano a testi tutt’altro che accomodanti.

Deadletter Madge’s Declaration: l’ondata di nuove band più o meno ascrivibili al genere post-punk che negli ultimi anni è partita dall’Inghilterra non sembra ancora destinata a fermarsi. I Deadletter, ad esempio, hanno poco più di vent’anni e dopo una serie di EP sono attesi alla prova dell’album d’esordio. Nel frattempo in Madge’s Declaration costruiscono un pezzo che gira attorno alla linea di basso quasi ipnotica e mescola bene ingredienti quali sarcasmo, citazionismo e tanta passione per i ritmi sbilenchi.

Marracash Importante: con l’approssimarsi del Natale un’edizione deluxe non si nega a nessuno. Così anche Marracash, grande protagonista del 2021, ripropone il premiatissimo Noi, Loro, Gli Altri arricchito di versioni live e di questo inedito dove si avvale di un campionamento di L’importante è finire di Mina nel tentativo, piuttosto riuscito, di farci immalinconire con le sue barre.

https://open.spotify.com/playlist/2sFz0FX6nbLZByCMcs4xRU?si=7509f010dc3948e9

Dario Costa

1 Comments

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      Logan Mounts
      nov 15, 2023

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