BARRACUDA ROCK: SELECTOR #8

BARRACUDA ROCK: SELECTOR #8

Ogni settimana sette canzoni nuove o recenti da ascoltare

Everything But The Girl Nothing Left To Lose: qualcosa, negli ultimi anni, forse la pandemia, forse l’incombente disastro climatico, sembra aver risvegliato ardori sopiti da tempo. Gli Everything But The Girl fanno parte a pieno titolo della schiera di artisti e band ritornate sulla scena dopo una lunghissima assenza. Il duo inglese mancava addirittura dal 1999 e qui riappare con una versione modernizzata il giusto del sound, a metà strada tra elettronica e new wave, che li ha resi una delle realtà di culto più amate tra gli anni ’80 e ’90. Impossibile non provare un brivido quando sul finale della canzone Tracey Thorn, che non fa nulla per celare l’invecchiamento delle sue corde vocali, canta ‘kiss me while the world decays, kiss me while the music plays’.

Public Image Ltd Hawaii: l’assenza di John Lydon e soci, in pista ormai del 1978, è decisamente più ridotta, ma la motivazione per cui sono tornati a pubblicare musica dopo quasi otto anni è a dir poco sorprendente. Hawaii, suadente brano d’atmosfera in cui l’ex cantante dei Sex Pistols declama una lunga lettera d’amore alla moglie affetta da Alzheimer, ambisce a rappresentare l’Irlanda, patria natia dei genitori di Lydon, al prossimo Eurovision. Il passo dall’anarchia e dal nichilismo al voler concorrere con i tanti aspiranti Maneskin e simili sparsi in tutto il continente è di quelli audaci, ma il risultato non è affatto deludente.

De La Soul The Magic Number: quello dei De La Soul, pionieri della scena hip hop newyorkese a cavallo tra fine anni ’80 e inizio anni ’90, non può essere considerato un vero e proprio ritorno perché The Magic Number arriva da 3 Feet High and Rising, disco d’esordio datato 1989. Il pezzo ha però riguadagnato interesse dopo essere stato inserito nella colonna sonora del blockbuster Spider-Man: No Way Home del 2021. Inoltre i De La Soul hanno (finalmente!) deciso di rendere disponibile il loro intero catalogo, fin qui limitato alle uscite più recenti, su tutte le principali piattaforme di streaming. Giusto celebrare, quindi, anche perché The Magic Number non mostra affatto i suoi trent’anni abbondanti.

Ice Spice In Ha Mood: New York, e il Bronx in particolare, sembrano confermarsi fucina pressoché inesauribile di nuovi talenti in ambito hip hop. Ice Spice, pseudonimo di Isis Gaston, classe 2000, arriva da un’epoca molto distante da quella dei De La Soul, e la sua proposta è più vicina alle tendenze contemporanee della scena, drill in primis, che al rap vecchia scuola. Lei cita comunque Erykah Badu a Lauryn Hill, autentiche divinità della musica black contemporanea, come modelli a cui si ispira, dimostrando autostima e fiducia nei propri mezzi che potrebbero portarla lontana.

Inude Upbeat: gli Inude sono in tre, arrivano dalla Puglia e propongono un’elettronica morbida, con influenze soul e una palpabile vocazione alla malinconia. Upbeat arricchisce il loro ultimo EP Primavera, pubblicato la scorsa primavera (…), ed è un buon manifesto dell’identità sonora di questa band che, non per caso, vanta già esperienze live in giro per l’Europa.

Young Fathers Rice: dalla Scozia con furore, potrebbe essere questo il sottotitolo alla biografia degli Young Fathers. A dire il vero, di scozzese c’è davvero poco nel sound della band, anche perché due dei tre componenti hanno salde radici africane. Rice anticipa l’uscita del loro quarto album, Heavy Heavy, prevista per il prossimo 3 febbraio. Come d’abitudine della casa, le melodie sono celate tra stratificazioni di suoni e campionamenti che rendono la canzone tanto oscura quanto affascinante.

Shame Six-Pack: finché esisteranno band in grado di maneggiare con la giusta cura chitarre distorte e batteria sincopata, ci sarà speranza. E allora viva gli Shame, che in attesa di pubblicare a fine febbraio il loro terzo album in studio, con Six-Pack ci regalano 3 minuti e 51 della loro versione, in vero piuttosto originale, del concetto di post-punk.

https://open.spotify.com/playlist/2sFz0FX6nbLZByCMcs4xRU?si=7509f010dc3948e9

Dario Costa

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